In questo periodo alcuni di voi hanno lamentato di trovarsi il miele cristallizzato pensando fosse un difetto, mi sembra dunque doveroso darvi una spiegazione.
Il processo di cristallizzazione è del tutto naturale. Un miele indurito non è un miele di scarsa qualità, scaduto o inutilizzabile. Il miele è un prodotto denso-liquido costituito naturalmente da acqua (18% c.) e zuccheri (glucosio e fruttosio, 75% c.). La conseguenza, sopratutto quando il glucosio è in proporzioni superiori, è la separazione del glucosio dall’acqua e la formazione dei cristalli. Un ultimo aspetto da non sottovalutare è la temperatura, il freddo accelera questo processo.
Esistono mieli in cui il processo è rallentato, ad esempio il miele di acacia, di castagno o di melata, ma tutti gli altri (agrumi, erba medica, millefiori, ecc.) tendono a cristallizzare sopratutto in inverno.
I mieli commerciali che troviamo al supermercato, per questioni estetiche vengono sottoposti a pastorizzazione; il risultato è un bellissimo miele ma privo di qualsiasi proprietà nutritiva perdendo la sua qualità. Per questo un apicoltore serio non si sognerà mai di riscaldare il suo miele!
Consigli! Il primo è quello di consumarlo così com’è: liquido in estate e cristallizzato in inverno. Se invece proprio non vi va giù potete riportarlo al suo stato naturale senza alterarne le proprietà. Ci sono due possibilità: la prima è quella di riscaldare il miele a bagnomaria ad una temperatura non superiore ai 40 gradi centigradi, mescolando fino a che i cristalli non risulteranno sciolti. La seconda opzione è di usare il microonde per 5 secondi e mescolare, se non bastasse ripetere l’operazione. Consigliamo comunque il bagnomaria per non alterare la qualità del miele.